
Tra due giorni è Natale, e mi sembra bello fare un regalo a tutti quelli che hanno voglia di riceverlo.
Nel mio stile, regalo una segnalazione.
Il fatto è che nel mare magnum delle cose che si trovano in rete sono sempre molto grato a chi mi fa scoprire cose interessanti. A mia volta mi sembra bello poter segnalare qualcosa di interessante a tutti voi. Interessante e ben fatto. Magari anche in linea con l’obiettivo di questo blog.
Tutto nasce da una Storia
Estate, viaggio di un migliaio di chilometri in auto per raggiungere il Salento. Mia moglie dorme, mia figlia pure. Vorrei anch’io, ma non posso. Sto guidando. E allora faccio partire un podcast. Si tratta del Podcast di Alessandro Barbero.
Alessandro Barbero è uno Storico e uno Scrittore: il podcast è una raccolta non ufficiale di suoi interventi, e io mi ascolto la puntata dedicata a una donna del Medioevo: Giovanna d’Arco.
Lo faccio mentre mia figlia e mia moglie dormono, perché so che da sveglie non me lo permetterebbero.
Dopo un po’, dopo una ventina di minuti, mi accorgo che mia moglie è sveglia, ma non dice nulla. Taccio anch’io.
A puntata finita, finalmente parla.
“Ce n’è un altro?” mi chiede.
“Certo” le dico, e faccio partire la lezione su Caterina da Siena.
Successone.
Subito dopo vuole ascoltare la puntata dedicata a una donna che nemmeno io conoscevo: Christine de Pizan.
Fantastico.
Tutto il viaggio ad ascoltare gli interventi di Barbero, e il bis lo facciamo al ritorno, con mia somma soddisfazione (un po’ meno di mia figlia, ma lei ha solo dieci anni, e posso immaginare che sei ore di Storia - su dieci circa di viaggio - sono troppe).
Ma non finisce qui: a settembre, chiacchierando con un amico di temi legati al mondo dell’Azienda, gli suggerisco di ascoltare un intervento del Professore dedicato alla Comunicazione Aziendale degli Ordini religiosi del Medioevo.
A lui succede come a mia moglie: ora, se ci capita di dover affrontare insieme qualche ora di auto per lavoro e non abbiamo niente di particolare da dirci, scegliamo un intervento a caso del Professor Barbero.
Simili casi di dipendenza li ho visti sorgere qualche altra volta, e precisamente ogni volta che qualcuno a cui l’ho suggerito s’è messo ad ascoltare uno di questi podcast.
Qual è la ragione di tanto successo?
Ovviamente me lo sono chiesto, un po’ perché raccontare storie a un pubblico è il cuore del mio mestiere, un po’ perché ero davvero curioso di capire come il professor Barbero potesse essere così efficace e interessante.
Ed ecco a che conclusioni sono giunto.
- Il Professor Barbero è appassionato della sua materia. Gli piace davvero, in una intervista racconta che il suo amore per la Storia è nato quando era bambino, e quella passione la trasmette ad ogni respiro.
- Il Professor Barbero, come ogni innamorato, è davvero convinto che la ragione del suo amore sia dovuta solo alla bellezza della materia. Quel che deve fare lui è renderla visibile a tutti.
- Al professor Barbero piace raccontare storie, gli piace un sacco, e lo fa costantemente, anche quando parla di numeri, anche quando parla di monete. Non c’è nulla che non può essere trasmesso con una storia. Nemmeno la Storia.
- Il Professor Barbero sa come si fa a raccontare una storia. Sa cosa dire e quando, sa interrompersi con una digressione, sa quali esche lanciare e sa quando è il momento di tirare tutti i fili.
- Il Professor Barbero è competente. È molto competente, e si muove con agio nella sua materia.
Magari di motivi ne esistono tanti altri, ma a me bastano questi, e l’effetto è sempre lo stesso: l’incanto di chi non si sarebbe mai immaginato di allungare la strada, la sera al rientro dopo una giornata di lavoro, per non dover interrompere l’ascolto della puntata dedicata alla Guerra delle Falkland.
Della quale non mi è mai interessato nulla, neanche quando c’è stata.
Qual è dunque il regalo?
Beh, nient’altro che questo, un suggerimento: provate ad ascoltare una qualunque puntata di questo podcast, e poi, se vi va, fatemi sapere com’è andata.
Buon Natale
Scrivi commento
Arturo (venerdì, 27 dicembre 2019 10:59)
Giovanni, mi ritrovo proprio in quello che scrivi.
A scuola ho sempre subito la storia come una materia da imparare a memoria che mi ha perseguitato anche all'università. Ricordo un episodio: Il professore parlava della crisi dell'agricoltura in cui prosperava solo l'allevamento del bacco da seta. Mi viene in mente una domanda, mi faccio coraggio, alzo la mano e la faccio, in un aula con circa 200 studenti. IO:"Professore, ma se il bacco da seta portava ricchezza, perché non hanno convertito le piantagioni dai cerali al bacco da seta?" PROF: "sono contento della.sua domanda perché mi fa comprendere che non avete capito nulla!" Non ho più alzato la mano e ho alla fine preso e accettato un voto mediocre all'esame pur di levarmelo di torno.
Poi, molti anni dopo, conosco Giovanni e durante un viaggio in auto, mi fa scoprire Barbero. All'inizio mi sforzo di ascoltarlo forse più per gentilezza verso Giovanni (Io ascoltare un podcast di un ora di storia?). Poi, progressivamente, vengo contagiato dalla passione del professor Barbero e dalla sua capacità di raccontare la storia come delle storie collegate tra loro che mi incuriosiscono di cui voglio sapere la fine. Anche quando ho ascoltato le puntate sulle cause dello scoppio delle guerre mondiali volevo sapere come andavano a finire! Nel podcast sulla seconda guerra Barbero esordisce dicendo che prima, dobbiamo tornare indietro alla prima guerra e al trattato di Versailles, perché altrimenti non capiremmo nulla sui motivi dello scoppio della seconda. Mi sono detto, ci risiamo! Poi però, Barbero mi ha accompagnato a comprendere il perché. Grazie a Lui mi sono fatto un:idea della vita di personaggi particolari come "Richard Sorge, il re delle spie", di Cavor e di altri. Non vi nascondo, che mi piacerebbe ascoltare una puntata sul 'bacco da seta!"
Arturo