
Dopo la nevicata di fine dicembre 2020 ho cominciato a ricevere sul mio smartphone il buongiorno da due simpatici pupazzi di neve: Tuttotondo e Olmo, detto Tricheco. Potete vederne qui sotto le foto.
Ogni mattina, per più di un mese, ho ricevuto il saluto beneaugurante di questi due frutti dell’immaginazione (e delle mani) del mio amico Arturo (e dei suoi figli). Pian piano ho visto i due pupazzi di neve perdere forma e consistenza, fino a quando sono entrambi scomparsi. Ogni giorno arrivava il loro saluto, e ogni giorno mandavo il mio, ogni giorno uguale, ogni giorno diverso.
È stata un’interessante sfida linguistica e di pensiero, ma il vero regalo è arrivato alla fine, quando Olmo/Tricheco e Tuttotondo sono scomparsi del tutto: sì, perché prima della loro dipartita Arturo ha avuto modo di intervistarli, e quello che segue è quanto loro gli hanno detto.
Intervista a Tuttotondo
di Arturo Topuz
Ieri, ho parlato con Tuttotondo e gli ho detto:
Tuttotondo, ma se si potesse ricominciare, se potessi scegliere di rinascere con l’unica condizione di dover dimenticare completamente tutto quello che è stato, lo faresti?
No Arturo, non lo farei!
Non lo farei perché non posso dimenticare l’amore con cui sono stato creato. Non posso dimenticare Voi, amici miei, che ogni giorno dal 29 dicembre ad oggi avete ricambiato il “Buongiorno” mattutino standomi vicino nonostante tutto; e con questo mi riferisco alle battaglie che ciascuno di voi sta affrontando comprese le preoccupazioni per la pandemia. Come posso dimenticare l’amico ombrello che, sfidando il vento, mi ha sempre protetto da pioggia e sole. Come dimenticare “Tricheco”, il mio compagno il cui vero nome è “Olmo”, che con la sua forza e il suo esempio mi ha dato la forza di andare avanti.
Non ho chiesto io di essere creato e non ho mai chiesto alla vita cosa mi aspetto da lei. Ho sempre cercato però di rispondere a ciò che la vita chiedeva a me, ai compiti che mi poneva giorno dopo giorno. Mi riferisco a cose concrete, come resistere a sole, vento, pioggia e temperature troppo miti che non sono affatto gentili con me. Mi riferisco però anche temperature piacevolmente gelide e al buongiorno del mattino che sentivo di dover lanciare ogni giorno riempiendomi di gioia.
Non so se potevo fare di più ma non ho rimpianti perché, pur con qualche momento di incertezza (sono un pupazzo non un santo), non mi sono mai risparmiato.
Quindi sono sicuro quando dico che non scambierei la mia vita, colma di ricchezza per l’amore dato e ricevuto, con la vita di un pupazzo nuovo con aperte tutte le potenzialità di fare ma ancora tutti i forzieri vuoti.
Tra pochi giorni, probabilmente, scomparirò dal mio giardino ma resterò sempre vivo nei vostri cuori. Grazie!
Con affetto Tuttotondo.
Intervista a Olmo detto Tricheco
di Arturo Topuz
Ciao Tricheco. Lo sai che i tuoi amici, a cui tu da oltre un mese auguri il “Buiongiorno”, ti considerano un eroe e ammirano tua capacità di resistenza? A Rovellasca non c’è più neve da molti giorni eppure Tu..
Arturo, mi viene da sorridere, non mi sento un eroe. Ci sono stati dei giorni che ho pensato di mollare… ma come avrebbe fatto Tuttotondo a resistere, ad andare avanti “tuttosolo” senza di me?
Posso intuire quello che dici ma Tuttotondo è scomparso da oramai 10 giorni eppure tu…
Tuttotondo continua a guardarmi da lassù e si aspetta che Io non lo deluda! È questo il mio compito ora. Compito che porterò avanti con fa forza dell’ultimo frammento di ghiaccio, fino a quando andrò a raggiungerlo.
Con affetto
Olmo, detto Tricheco.
Considerazioni finali
Alla fine Arturo ha commentato le riflessione dei due pupazzi con frammenti del pensiero di Viktor Frankl (che ho conosciuto grazie a lui e che è protagonista di molte nostre chiacchierate), ma ho deciso di ometterli in questo resoconto: mi pare che loro abbiano espresso benissimo il loro pensiero e se vuoi approfondire pui farmene richiesta: non mancherò di inviarti quanto a mia volta ho ricevuto.
Quello che mi affascina, in questa vicenda, è quanto può rivelarsi fecondo un gioco tra amici, se solo non si ha paura di spingere sull’acceleratore per stare a guardare fin dove ci porta.
Abbiamo anche scoperto il "Buiongiorno", un saluto mattutino da giornate invernali.
Grazie Tuttotondo, grazie Tricheco!
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