· 

Non sottovalutare il potere dei tuoi limiti

 

Lo so, lo so, mi sono lasciato andare e adesso do consigli a destra e a manca come se.

Ma a me così piace.

E poi, giorni fa è successo che mentre ero lì che stiravo per riflettere su alcuni grandi questioni, e intanto guardavo un po’ di televisione affinché le mie riflessioni non fossero interrotte da qualche mio pensiero, che ecco che ti scopro una cosa.

Utile.

Interessante.

Che forse non c’entra nulla con questo titolo, ma che ha senso approfondire.

È curioso quanto possano essere interessanti e utili le storie degli altri

È la storia di un medico, Theophile Hyacinthe Laennec che nel 1816 deve visitare una giovane fanciulla, e per farlo dovrebbe poggiarle l’orecchio sul torace. Ora, parole sue, “L’età e il sesso dell’ammalata mi impedivano il tipo d’esame di cui io ho appena parlato”, quindi arrotola un quaderno, dopo essersi ricordato di un certo fenomeno fisico sperimentato da bambino, lo poggia sul petto della giovane donna, e all’altro capo poggia il proprio orecchio. Magia delle magie: il caro Theophile riesce a sentire a meraviglia tutto quello che gli serve senza doversi immergere nell’enorme seno della fanciulla, e intanto che c’è scopre di aver appena inventato lo stetoscopio.

Fantastico!

Subito mi sono chiesto: quanti altri medici si saranno trovati nelle sue stesse condizioni? Cioè quanti medici si saranno trovati nelle condizioni di dover poggiare l’orecchio sul petto di una giovane donna particolarmente formosa per auscultare il cuore e non si sono fatti problemi a farlo?

Non lo saprò mai.

Però di lui so che ha inventato lo strumento medico per antonomasia grazie a un limite che lui stesso si era imposto. Da solo. Pare che fosse la sua religiosità a impedirgli di poggiare l’orecchio sul seno della giovane donna.

O forse no.

Ma qui non è questo che ci importa.

Quello che ci importa è il potere dei limiti

Questa storia mi racconta che quell’uomo non avrebbe inventato nulla se non si fosse posto un problema in più.

Poi sono successe tante altre cose, come un ricordo d’infanzia, e una certa capacità d’intuizione legata a una pronta capacità d’esecuzione, ma all’origine c’è un problema in più, nel suo caso uno scrupolo morale.

Una sua ossessione, o una sua convinzione, o un’idea che lui si era fatto ma che non era mica obbligato ad avere.

Ha avuto un’idea perché si è dato un limite.

Questo io trovo interessante.

Che senza limiti nuovi non ci sono idee nuove.

Questo tempo così faticoso lo sta dimostrando a tutti, giorno dopo giorno dopo giorno. Al netto delle vittime, e tra le tante altre cose, ricorderemo i giorni della chiusura totale (o lockdown) come uno dei tempi più creativi che ci è mai capitato di vivere.

A causa dei limiti che ci ha imposto.

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Alessandro (giovedì, 21 maggio 2020 13:43)

    Bellissima riflessione Giovanni.
    Me la conservo perché la ritengo davvero preziosa!